Il Viaggio in Sicilia by Brian Kim
Porto Empedocle – Andrea Camilleri (1925-)
Ha creato un immaginario personaggio ricorrente nel ciclo Il commissario Montalbano. Parla delle sue funzioni nell'immaginaria citta di Vigata.
Questo ciclo descrive la Sicilia (quindi l'Italia anche) com'è adesso.
È scritto in sia italiano sia siciliano (incluso le parolacce siciliane).
Sottolinea l'importanza delle relazioni tra le persone (sopratutto tra gli amici) e dell'onore nel Sud Italia.
È diventato un programma televisivo.
Letteratura
Introduzione
In De vulgari eloquentia Dante Alighieri ha scritto della siciliana:
“Il volgare siciliano, a volerlo prendere come suona in bocca ai nativi dell'isola di estrazione media, non merita assolutamente l'onore [...] Se invece lo vogliamo assumere nella forma in cui sgorga dalle labbra dei siciliani più insigni… non differisce in nulla dal volgare più degno di lode.”
La letteratura siciliana è proprio iniziata nel XIII secolo quando l'imperatore Federico II ha creato La Scuola (un gruppo di funzionari statali che coltivavano la poesia).
I poeta più famosi sono:
Giacomo da Lentini (il caposcuola e anche l'inventore del sonetto)
Cielo d'Alcamo (autore del famoso contrasto Rosa fresca aulentissima del 1231)
Cantania – Giovanni Verga (1840-1922)
Rosso Malpelo (1878)
È un esempio del verismo (versione italiana del naturalismo proveniente dalla Francia).
Il libro è scritto dopo l'unificazione d'Italia quindi non c'è nessuna speranza nella trama come in Sicilia.
Parla di un ragazzo con i capelli rossi che non aveva nessun amico. Il suo unico amico era suo padre ma quando è morto lui è rimasto da solo.
“Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; perché era un ragazzo malizioso e cattivo. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre, col sentirgli dir sempre a quel modo, aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo.”
È raccontato dal punto di vista comune: i capelli rossi sono un simbolo di malizia.
Agrigento - Leonardo Sciascia (1921-1989)
È stato un giornalista e politico – sapeva che non si poteva fare niente per cambiare la Sicilia.
A ciascuno il suo (1966)
La realtà non sempre è osservabile in maniera obiettiva (inestricabile di verità e menzogna)
Parla del farmacista Manno che un giorno riceve un minacciato di morte. E pochi giorni dopo lui e anche il suo amico il dottor Roscio sono trovati morti. Il professore Laurana prova a risolvere questo mistero e apprende che il dottor Roscio ha scoperto la relazione che sua moglie Luisa aveva con suo cugino Rosello. Quindi Rosello ha deciso di reagire facendolo uccidere da un sicario.
Questo è un esempio di una cosa molto importante nella cultura siciliana: l'onore.
Palermo - Giuseppe Tommasi (1896–1957)
Il Gattopardo (1958)
Parla della famiglia dei Salina (nobile famiglia palermitana durante il Risorgimento) e di come tutti i siciliani devono adattarsi ai cambiamenti storici portati dall'unificazione d'Italia.
Don Fabrizio, il principe conservatore, non vuole vedere la sua reale famiglia lasciarsi andare in questo momento di caos. Invece suo nipote Tancredi è più progressivo e vuole sposare Angelica, una donna borghese.
“Se vogliamo che tutto rimanga come è bisogna che tutto cambi”
“Il peccato che noi Siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di ‘fare.’ Il sonno è ciò che i Siciliani vogliono.”
Ancora ci si può accorgere della rassegnazione di questo periodo della storia siciliana.
Agrigento – Luigi Pirandello (1867-1936)
È stato insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934.
Uno, nessuno e centomila (1926)
Parla di Vitangelo Moscarda (Gengé), un uomo molto comune e normale. La sua vita è cambiata quando sua moglie ha pronunciato un innocente commento riguardo al fatto che il suo naso penda un po’ da una parte. Così decide di cambiare radicalmente il suo stile di vita, nella speranza di scoprire chi sia veramente, e a quale proiezione di sé corrisponda il suo animo.
È molto psicologico perché Freud era molto popolare in questo periodo.
Discute la concezione d'identita. La domanda principale è: "Chi sono io?"